L’esposizione del 1896

Cesena a Buda-Pest – Dicemmo altra volta come, per l'esposizione millenaria della capitale ungherese, si pensasse d'erigere un'apposita sala, raffigurante una biblioteca del secolo XV, per raccogliervi i codici del re Mattia Corvino, e come, all'uopo, si fosse stabilito di riprodurre la nostra Malatestiana. Il pittore ungherese Akos Aranyossy, che, nel maggio scorso, fu tra noi, per farvi studi per un suo quadro storico avente per soggetto Mattia Corvino, in una biblioteca, tra molti umanisti, così scrive dell'esecuzione di quel progetto al bibliotecario comunale, prof. Piccolomini:

Pregiatissimo signore
Ricordo la mia promessa di mandarle una descrizione ed alcune notizie della nostra esposizione millenaria per la parte cesenate. La parte storica dell'esposizione è la più grande, la più bella e la più interessante. Contiene tre parti che sono la parte antica, quella del rinascimento, e la moderna.
Di fuori si vede la copia dei differenti castelli antichi engheresi uniti in una composizione architettonica molto simpatica. Le sale sono piene di reliquie di monumenti raccolte dai differenti musei, castelli di nobili e conti ungheresi.
Uno di questi tre palazzi contiene le memorie del re Mathia Corvinus. Si entra in una sala gotica nella biblioteca del Corvinus, ove trovasi la copia della loro biblioteca famosa di Cesena. Colla più grande curiosità entrato, come un conoscente dell'originale, non ho trovato precisamente e perfettamente ciò che speravo.
Lei vede soltanto un angolo dell'originale in grandezza naturale ben copiato. Vi sono cinque o sei banche, quelle di Cesena, perfettamente in colore, misura e grandezza uguale. Nelle banche troverebbe i volumi antichi attaccati con catene. La sala, in un angolo della quale si trovano queste banche, è fatta come la biblioteca di Cesena, colle sue belle colonne e coi fini archi di Cesena. Peccato che non abbiano lasciato tutta la sala per la nostra biblioteca antica, e che, mettendo soltanto in un angolo le sei banche, vi abbiano anche posto molte cose, come armi, volumi, differenti ecc. Nella stessa sala si trovano sedie tavole ecc. e così questo luogo non fa tanto l'impressione dell'originale. Peccato anche che non abbiano lasciato la tinta bianca degli archi, e che il soffitto sia colorato in celeste e giallo: le finestre sono molto più grandi di quelle di Cesena, con vetri colorati. Le banche, le catene, i volumi e le belle colonne sono le stesse come a Cesena.
Scusi se sono in ritardo... L'esposizione non l'ho vista che la settimana passata. La prego di ricordarsi qualche volta del

Suo Servitore
Akos Aranyossy.
Kassa in Ungheria 28 settembre 1896