Il san Giorgio

"Il Trofeo della torre di San Giorgio"

Nei primi anni del 1400 Andrea Malatesta acquistò la maggior parte delle terre nella zona di San Giorgio ed iniziò la costruzione di un castello e di una cinta muraria. Sopra il ponte levatoio eresse una torre con un significativo bassorilievo: San Giorgio che uccide il drago, le catene tolte dalla Porta Vercellina di Milano, una epigrafe che ricorda l'impresa e una campana, ormai scomparsa.

 

Alla fine dello stesso secolo il castello, acquistato da Francesco degli Ubaldini, venne abbattuto e ne rimase solo la torre, fino al 1914.

⇒ qui la storia

 

 

La scultura subì nel tempo dei danneggiamenti e nel 1820 si decise di portarla nel palazzo comunale di Cesena, dove venne incastonata su una parete dello scalone e accostata ad epigrafi a ricordo dello spostamento, come è documentato proprio dalla fotografia di Casalboni pubblicata nel 1895.

 

 

 

Il monumento, trasferito nuovamente nel 1960 dal palazzo comunale alla biblioteca Malatestiana, e precisamente nel corridoio antistante il refettorio francescano...

La parte centrale dell'opera è una immagine di livello artistico altissimo che mostra, con grande plasticità e vivacità, San Giorgio, il santo guerriero cui erano devoti i Malatesti, nell'atto di uccidere il drago sullo sfondo di un alto dirupo con un albero frondoso.

 

 

L'immagine è affiancata, nella stessa unica lastra, da due scomparti minori con grandi stemmi malatestiani. Lo stemma di sinistra ha per cimiero un leopardo, animale araldico dei Visconti, con cui i Malatesta erano strettamente imparentati, mentre il settore di destra raffigura sul cimiero l'elefante, raffigurato sul cimiero destro, animale araldico dei Malatesti.

L'epigrafe è in caratteri gotici "risparmiati" con grandissima precisione, un tipo di lavorazione estremamente rara, e sono così perfetti nella forma e disposizione da dare una prima impressione di una lastra semplicemente ben decorata. Sono otto esametri latini che magnificano altisonanti una impresa compiuta da Andrea Malatesta.

Queste catene di bronzo pendenti e la campana insieme ricordi del celebre trionfo l'eroe di Marte portò via a Milano quando scacciati i nemici occupò tutta la città e domò i comandanti della perfidia con mano vendicatrice; queste che la porta Vercellina tenne sul suo ponte il medesimo Malatesta (lui) prole malatestiana a te dedica, o santissimo soldato dell'eterno Re e Signore delle battaglie