La struttura

"Opera perfetta per unità concettuale, per coerenza stilistica e per aristocratica eleganza"

Lasciamo la descrizione della struttura che sovrasta la biblioteca Malatestiana a chi, con linguaggio tecnico, è in grado di farlo più puntualmente:

 

"Il tetto di copertura è composto da una ben distribuita orditura di capriate, correnti e correntizi su cui si dispongono il tavellato e il manto di tegole curve. Le incavallature in legno di castagno sono del tipo a catena, controcatena e due monaci e offrono un'assoluta garanzia di stabilità e di durata nel tempo; così come gli appoggi laterali, che sono stati fissati su mensole sovrapposte a una coppia di longarine in legno al fine di conseguire una più uniforme ripartizione dei carichi e un'effettiva protezione dall'umidità contenuta nelle murature L'Edificio".

 

G. Conti, Architettura e Decorazione in La Biblioteca Malatestiana di Cesena, a cura di Lorenzo Baldacchini, Roma, Editalia, 1992

 

 

Sono spazi che ben difficilmente i visitatori della biblioteca potranno visitare, ma una serie di fotografie suggestive e del tutto inedite ci permettono di entrare nel sottotetto della costruzione.

 

All'interno della biblioteca non ci sono particolari problemi strutturali, tranne forse uno: la sala è suddivisa in tre navate, ma come è ormai stato appurato con sicurezza, è stata realizzata su una preesistente struttura a due sole navate. Questo comporta una possibile "debolezza" dell'impostazione a navate e colonne, che infatti sono state rafforzate, sopra al capitello,con una intelaiatura di tiranti in ferro.

 

Anche se non sono elementi strettamente "strutturali", le ⇒ finestre  della Malatestiana giocano un ruolo molto significativo per l'importanza rivestita dalla luce non solo per una agevole lettura dei codici, ma anche per fornire quel senso di equilibrio che viene percepito all'interno della biblioteca.

 

Le 44 finestrelle ogivali chiuse da un leggero telaio, 22 per ciascun lato e 2 per ciascuna campata, hanno subito nel tempo alcune modifiche, infatti come si legge già nelle relazioni dei bibliotecari dei primi anni del '900, i vetri di alcune finestre andarono in frantumi e l'intera intelaiatura rischiava di cedere.

In questa foto scattata da Augusto Casalboni nel 1908 sono ancora installati i vecchi vetri delle finestrelle, prima della sostituzione, avvenuta in occasione dei restauri del 1925-26, con vetrini rotondi, di Murano, già studiati con attenzione e preventivamente ordinati.

 

Sono presenti nella sala altre due finestre, questa volta rettangolari e poste a lato del portale di ingresso. Dotate di una robusta grata, permettevano probabilmente di controllare l'interno della biblioteca senza entrare. Anche in questo caso qualche piccolo cambiamento è intervenuto: come si nota in questa fotografia del 1905 la finestrella era dotata di un infisso interno per chiuderla e sotto è posto un ulteriore pluteo, che ospitò i corali del cardinale Bessarione.

Oggi le finestrelle, riportate all'aspetto originario senza il pluteo sottostante e senza il portello di chiusura, di cui infatti non si aveva notizia, contribuiscono a creare con la loro semplice eleganza due angoli di particolare atmosfera.