Nella raccolta fotografica di Giuseppe Ambrosini sono moltissime le immagini di cerimonie, pranzi e conferenze che lo vedono protagonista, ma questi fotomontaggi probabilmente sono la migliore testimonianza dell'importanza e popolarità raggiunta "dall'avvocato".
Le persone incontrate o frequentate da Ambrosini appartengono agli ambienti più vari: politici locali e non, giornalisti, attori, atleti, personalità religiose. Le fotografie che lo ritraggono con personalità di spicco o in occasioni ufficiali non sono in evidenza nel suo studio, ma mescolate le une alle altre. Viceversa, un gran numero di immagini di o con atleti erano incorniciate tutte insieme in un mosaico di fotografie.
Tra le tante, sono molte le fotografie di Bartali e Coppi, che Ambrosini frequentava anche in amicizia e al di fuori dell'ambiente agonistico: alcune di queste immagini infatti sembrano essere riferibili al giardino della sua villa a Massa di Cesena. Ambrosini dimostrò più volte grande ammirazione per entrambi, ma -anche da un punto di vista strettamente morfologico- considerava Coppi il campione per eccellenza.
Solo una tra le immagini di premiazioni è stata incorniciata e appesa nello studio: quella che lo vede al Quirinale per ricevere dal presidente Segni il prestigioso → premio Saint Vincent per il giornalismo nel 1963, cerimonia documentata anche da un video dell'Istituto Luce.
Quando raggiunse i 75 anni Ambrosini decise che era tempo di ritirarsi a vita privata e di scrivere solo qualche articolo di tanto in tanto. In realtà non venne dimenticato, continuò a ricevere inviti, attestati di stima, e visite.
Nonostante questo però la nostalgia per i momenti passati al seguito di tante gare e soprattutto del Giro d'Italia lo spinse a raggiungere nuovamente la "carovana" per la sua 45° edizione del 1962.