1915-1918

La Grande Guerra

La fotografia qui a fianco, in grande formato, era incorniciata e in bell'evidenza nello studio di Ambrosini a testimoniare il ricordo indelebile dei tempi in cui, appena avviato alla carriera giornalistica, dovette rinunciare alla propria passione per partecipare alla Prima Guerra mondiale. Arruolato nel 1915 e inviato nelle colonie, rientrò in patria nel 1918.

 

Le immagini qui sotto mostrano una serie di cartoline postali fotografiche, in precario stato di conservazione, con il quale il giovane Ambrosini mostrava ai genitori e al fratello gli aspetti più spensierati della vita in guerra e -per quanto reso possibile dalla ferrea censura- alcune indicazioni sui luoghi in cui si trovava a vivere.

 

Oltre alle immagini inviate, divertenti e rassicuranti, anche i brevi messaggi sono tranquillizzanti.

Durante la Prima Guerra Mondiale le cartoline postali si diffusero enormemente, essendo un mezzo economico per far tenere i contatti tra i militari e le famiglie. Erano prestampate, non illustrate ed esenti da spese di spedizione, venivano distribuite gratuitamente ai soldati e, una volta compilate, erano raccolte e spedite. Nella raccolta Ambrosini invece vi sono soltanto cartoline fotografiche, quindi in gran parte realizzate appositamente.

 

→ cartoline dal fronte

→ la Grande Guerra in Malatestiana

A dispetto delle immagini scherzose, Ambrosini partecipò attivamente al conflitto, restando ferito ad un braccio e ad una gamba. Per meriti di guerra ricevette diversi attestati, che provvide ad incorniciare e appendere nello studio. Anche questi documenti fanno parte del lascito della figlia Tina e sono ora conservati in Malatestiana.