La Biblioteca Malatestiana

La più classica immagine dell'interno della Biblioteca Malatestiana

 

La Malatestiana è l’unico esempio di biblioteca umanistica conventuale perfettamente conservata nell’edificio, negli arredi e nella dotazione libraria, come ha riconosciuto l’Unesco, inserendola, prima in Italia, nel Registro della Memoire du Monde.

L’idea della biblioteca va attribuita ai frati francescani che avevano in animo di costruirne una ad uso dello studium, annesso al loro convento fin dal Trecento. Nel 1450 è documentato il primo intervento di Malatesta Novello, signore di Cesena, che fece proprio il progetto ed eresse la sua “libraria”, intorno alla quale nei secoli si è formata la Malatestiana nella ricchezza e varietà delle sue storiche collezioni.

Dalla fine del sec. XIX lasciti e donazioni di autorevoli famiglie cesenati contribuirono alla formazione del notevole patrimonio della Biblioteca Moderna con l’importante sezione delle Raccolte risorgimentali. Tra tutti i fondi spicca per importanza, originalità ed eclettismo la biblioteca Comandini, ricca di ogni sorta di materiale documentario che ben si presta ad innumerevoli esposizioni. La biblioteca Malatestiana inoltre è stata tra le prime in Italia ad occuparsi con competenza ed attenzione di fotografia e il suo Archivio Fotografico, che al momento comprende oltre 250.000 negativi e positivi, si amplia costantemente grazie alle donazioni di privati e professionisti. E’ infatti da sempre apprezzato il suo impegno nel garantire l’ottimale conservazione dei materiali, la loro valorizzazione attraverso pubblicazioni ed eventi espositivi e ultimamente anche la loro divulgazione per tramite dei nuovi media.

 

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Alcune immagini che documentano la varietà tipologica dei materiali conservati presso la biblioteca: